Scienza | Wim Hof | Effetti su Pressione arteriosa, funzione cardiaca ed altro

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L'efficacia del metodo Wim Hof su pressione arteriosa ed altro

I risultati di uno studio

Lo Studio

breathing-exercises

Le malattie cardiovascolari (CVD) rappresentano una delle principali cause di morbilità e mortalità in tutto il mondo1. Nel 2019 le malattie cardiovascolari hanno rappresentato 17,9 milioni di decessi, pari al 32% di tutti i decessi nel mondo1

Le Ipotesi alla base dello studio

Ci sono molti studi, oramai, che testimoniano l’efficacia del metodo Wim Hof su diverse problematiche. Ve ne sono a centinaia che valutano, invece, gli effetti positivi del freddo sulle condizioni del nostro muscolo cardiaco.

Come sempre accade nella letteratura scientifica, vi sono dei pareri contrastanti: alcuni sostengono il nesso positivo tra freddo e problemi cardiaci (uno lo abbiamo analizzato qui), altri, invece, non trovano alcun nesso.

Come mai accade ciò? A cosa e chi dobbiamo credere?

Che intervento hanno proposto gli scienziati ?

42 volontari, divisi in due gruppi, sono stati sottoposti al protocollo del Metodo Wim Hof, così come spiegato di seguito, per un totale di 15 giorni, al termine del quale sono stati prelevati i campioni ematici per effettuare le valutazioni.

  • Doccia fredda tutti i giorni
  • Respirazione del metodo Wim Hof
  • Meditazione

Risultati delle analisi ematiche

Sono state eseguite analisi che valutano lo stato cardiaco, con dei marcatori molto affidabili. Vediamo quali cambiamenti sono stati ottenuti:

  • Pressione sanguigna: nessun miglioramento
  • HRV – Variabilità cardiaca: nessun miglioramento
  • HR – Frequenza cardiaca: nessun miglioramento

Insomma: nessun miglioramento nonostante questi interventi protratti per questo LUNGHISSIMO PERIODO e soprattutto con l’INTENSITÀ del bagno ghiacciato. Oppure hanno commesso qualche imperfezione?

Mie considerazioni

  1. Innanzitutto, lo studio è stato imbastito in risposta ad una affermazione di Wim, il quale affermava che “ci si può aspettare dei miglioramenti cardiovascolari già dopo 15 giorni di pratica del metodo Wim Hof“.

Effettivamente, sembra che Wim abbia detto il vero, basandosi su un famoso studio del 2014: diverse persone sono state istruite da lui in persona ed hanno ottenuto risultati pazzeschi sui marcatori dell’infiammazione, riuscendo a debellare il patogeno E. Coli dopo soli 12 giorni di training CON WIM. Oltre questo, lo studio valutava altri cambiamenti fisiologici e trovava che:

  • i partecipanti che avevano seguito il metodo Wim Hof per soli 12 giorni, erano in grado di attivare volontariamente il proprio sistema nervoso autonomo
    • questo non è banale: il sistema nervoso autonomo REGOLA tutte le nostre funzioni autonome, tra cui la pressione arteriosa, l’HRV, l’immunità, gli zuccheri nel sangue, ecc.

Che training avevano fatto questi partecipanti ?

  • respirazione del metodo Wim Hof
  • Bagni ghiacciati
  • Meditazioni con Wim

C’è differenza con il training a cui sono stati sottoposti i partecipanti dello studio in esame che, invece, non ha trovato alcun miglioramento nei parametri cardiovascolari?

C’è una marea di differenze.

Impariamo a gestire il nostro sistema nervoso autonomo quando riusciamo ad essere centrati nello stress percepito. Attiviamo il ramo parasimpatico di questo sistema, ovvero quello che ci permette di rilassarci, quando lo stressiamo sul ramo simpatico: se fornisco uno shock stressante, breve ed intenso, cronicamente, nel lungo periodo l’organismo risponderà adattandosi a questo stress: attiverà maggiormente il ramo parasimpatico, in modo da proteggerci da questi picchi intensi di stress.

Che training hanno fatto i partecipanti di questo studio ?

Un training alla fine del quale io non mi sarei aspettato risultati diversi da un “nulla di fatto”:

  • iniziare con con 30 s di doccia fredda 
  • aumentare il tempo ogni giorno di 5 s man mano che ci si acclimata

Il tutto per 15 giorni, al termine dei quali, quindi, per chi avesse incrementato di 5 secondi al giorno l’esposizione alla doccia fredda, ci si sarebbe esposti a una doccia fredda di 1,75 minuti, nel migliore dei casi e, soprattutto, questo tempo record DOPO 15 GIORNI (quindi nei giorni precedenti era sempre minore questo tempo).

Al termine sono state prese le misurazioni.

Conclusione

Ragazzi cosa dire: se ci aspettiamo dei miglioramenti dopo 15 giorni di esposizione a QUALCHE SECONDO di doccia fredda, siamo un po’ dei creduloni.

Gli studi affidabili ed attendibili ci sono, basta trovarli. La letteratura è un mare-magnum di qualsiasi cosa; sta a noi discernere ed analizzare risultati, infondatezze e parzialità.

A breve partirà uno studio da parte di INNERBREATH SRL su marcatori dell'infiammazione, HRV ed altri. Per partecipare, scrivetemi.
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